La Storia
Ultimo aggiornamento: 3 novembre 2025, 12:05
Collocata sulle cime più elevate dei Monti della Tolfa prospicienti il litorale tirrenico tra Roma e Civitavecchia, Allumiere è posta al centro di una zona ricca di storia, di notevole interesse naturalistico e archeologico. Le origini risalgono a tempi antichissimi.
Le prime testimonianze di un insediamento umano nel territorio risalgono infatti all'epoca preistorica: utensili in pietra lavorata, appartenenti a piccoli nuclei umani dediti alla caccia e alla raccolta dei prodotti naturali e reperti risalenti all'età del Bronzo (II millennio a.C. - cultura Appenninica e cultura Protovillanoviana).
La civiltà etrusca è invece comprovata dalla presenza delle necropoli di Colle di Mezzo e di Bandita Grande, databili tra il VII secolo e la fine del IV sec. a.C. Alcuni resti di ville rustiche indicano l'agricoltura quale attività prevalente in epoca romana e per tutto il Medioevo, fino alla scoperta delle cave di alunite, minerale da cui si ricava l'allume di rocca, elemento importante nella lavorazione delle pelli e dei tessuti.
Intorno al 1460, Giovanni Da Castro, commissario dello Stato Pontificio, individuò nel territorio dei Monti della Tolfa delle piante di agrifoglio.
In Oriente, dove lavorò anni prima nel settore tessile, questa pianta segnalava, al disotto delle sue radici, la presenza di alunite: piccoli scavi nel terreno, misero alla luce numerose pietre di questo prezioso minerale. L'area della scoperta era in prossimità dell'attuale centro abitato di La Bianca,(nato poco dopo, intorno ad uno stabilimento per la lavorazione del caolino).
Nel 1462, Giovanni Da Castro, ebbe la concessione da parte dello Stato Pontificio, per l'estrazione dell'alunite. La tecnica estrattiva impiegata era quella dello scavo a cielo aperto; questa tecnica di scavo, praticata per quasi tre secoli, ha alterato la fisionomia del paesaggio per via delle enormi spaccature e crateri praticati dall'uomo sul territorio per estrarre il minerale.
La svolta nella produzione dell'allume, si ebbe dopo il 1500 ad opera di Agostino Chigi, detto il magnifico che, da appaltatore delle cave di alunite dal 1500 al 1520, spostò gli impianti di produzione ai piedi di Monte Roncone, oggi Monte delle Grazie. Costruì, lo stabilimento per la lavorazione del minerale, un acquedotto e un villaggio minerario per gli operai.
Tutto il complesso acquisì il nome di Le allumiere (sul villaggio minerario crescerà poi l'attuale paese di Allumiere).
Nel 1870 con l'entrata dello Stato Italiano, l'intera industria dell'allume passò alla Societè Financière de Paris, la produzione era notevolmente ridotta rispetto al boom di quasi un secolo prima, a causa dell'ormai bassa richiesta di mercato.
Nel 1879 troviamo che lo stabilimento è stato trasferito nella vicina Civitavecchia, e ceduto alla "compagnia generale dell'allume romano", il personale continuò a diminuire e nel 1888 troviamo che solamente 88 erano i minatori rimasti, la produzione si trascinò ancora fino al 1928 quando tutto il complesso passò alla "società italiana per le industrie minerarie" i debiti aumentarono ed intorno agli anni quaranta tutto fu trasferito alla "Montecatini" che cessò ogni attività' pochi anni dopo.
Finiva così quell'avventura mineraria cominciata nel XV secolo che era arrivata a diventare per parecchi decenni la più importante in Europa.
Il comune di Allumiere si trova sui Monti della Tolfa, complesso collinare che presenta delle particolari caratteristiche che hanno facilitato l'insediamento umano e lo sfruttamento del territorio sin da epoche antichissime. La presenza di zone montagnose e di aspri dirupi ha facilitato lo stabilirsi di insediamenti naturalmente fortificati e nascosti e, al tempo stesso, la vicinanza al mare ha permesso di mantenere scambi e contatti con il mondo esterno grazie ai porti principali di Pyrgi, di Tarquinia e di Civitavecchia.
La posizione naturale propizia più elevata e salubre rispetto alle zone malariche della bassa Maremma e del circondario di Roma, l'estensione di boschi e pascoli, la posizione strategicamente favorevole durante le incursioni dei pirati saraceni sono anche questi fattori che hanno notevolmente condizionato l'occupazione dei Monti della Tolfa.
Il comune di Allumiere, posizionato nel cuore dei Monti della Tolfa è delimitato a Ovest dalla costa tirrenica laziale compresa tra Civitavecchia e Santa Severa, a Est dai rilievi interni del viterbese, a Nord dal fiume Mignone. La conformazione del territorio è stata fortemente influenzata dalle attività dei vulcani Ernici, Sabatino e Laziale, le cui tracce sono ancora oggi riscontrabili nei tre sistemi lacustri di Vico, di Bracciano-Martignano e di Bolsena. La genesi del territorio è segnata da una lunga vicenda geologica scandita da tre fasi di vulcanesimo che risalgono rispettivamente al periodo eocenico, alla fine del Miocene e al Quaternario; queste fasi hanno originato nel medesimo comprensorio tre settori a caratteristiche morfologiche differenziate. Il primo, disposto entro il centro di Allumiere, è ad orografia più marcata (vulcaniti in domi e depositi ignimbritici) dove le cime più elevate, comprese mediamente tra i 40 e i 500 m s.l.m. possono talora superare i 600 m s.l.m. (Monte delle Grazie, Monte della Frombola e Monte Sassicari). Il secondo settore a Nord di Civitavecchia, il cosiddetto gruppo della Tolfaccia, è costituito da strutture laviche isolate che formano pareti a picco; il terzo è caratterizzato da un'ampia zona collinare che circonda tutto il sistema montuoso e presenta versanti dolci e declivi lungo la valle attraversata dal corso inferiore del Mignone.
La Bianca
La Bianca è la frazione di Allumiere il cui nome, rimasto invariato nel tempo, sta ad indicare la pietra bianca del caolino che vi veniva estratta.
"Le cave come le miniere hanno segnato in modo indelebile la nostra storia, il nostro carattere, la cordialità della nostra comunità".
Oggi la Bianca con i suoi ristoranti tipici, in cui è possibile apprezzare a costi contenuti i prodotti biologici del luogo, è ritrovo di turisti provenienti da tutte le parti d'Italia.
Oltre ai sapori di una volta è possibile visitare il faggeto e gli itinerari archeologico-naturalistici provvisti di tabelle didattiche esplicative.
Il Faggeto assume un ruolo importante anche dal punto di vista storico, infatti al suo interno si trovano i segni evidenti dell'attività estrattiva dell'alunite.
Le due cave più importanti, la Cava del Silenzio (un tempo Cava del Moro), a cielo aperto, e la Miniera di S.Barbara, in galleria, testimoniano i due metodi di estrazione utilizzati.
Questa faggeta merita una visita anche per quanto riguarda l'interesse archeologico, infatti sopra Monte Elceto è presente uno dei più grandi abitati protovillanoviani della zona.
Nelle afose giornate estive tutto il comprensorio dell'alto Lazio si ritrova nei boschi della Bianca, per una passeggiata, per un'escursione o semplicemente per apprezzare i silenzi, i colori, i profumi del Parco.
Le castagne
Una volta le castagne erano chiamate pane d'albero, ed erano una risorsa insostituibile per i contadini del nostro paese perché riuscivano, nei momenti difficili, a risolvere il problema dei pasti giornalieri, rendendoli più saporiti e sostanziosi.
Le castagne hanno senza dubbio costituito un elemento importante nell'alimentazione delle popolazioni locali, e sono state consumate in svariati modi e in diverse combinazioni con altri alimenti(tipico dolce delle nostre zone è il castagnaccio).
Il castagno inoltre forniva altri indubbi benefici: la legna sia da ardere che da costruzione, lo strame, la possibilitàdi effettuare il pascolo all'interno delle selve castanili ed infine il tannino, un tempo indispensabile per la concia delle pelli.
Il castagno venne soprattutto coltivato nella forma da frutto, con la formazione di innumerevoli varietà locali di castagna pregiata, marroni e gentili.
Principi nutritivi delle Castagne
La composizione ed il valore calorico, oltre all'acqua, rivela la forte presenza di sali minerali, soprattutto di potassio, seguito da fosforo, zolfo, magnesio, cloro, calcio, ferro, sodio. Tra le vitamine sono presenti la vitamina C, B1, B2, PP.
I principi nutritivi contenuti sono: gli zuccheri, le proteine e i grassi.
Le castagne hanno proprietàenergetiche, rimineralizzanti, toniche muscolari e venose, sono antianemiche e antisettiche.
Mature e ben cotte sono molto efficaci nelle astenie fisiche ed intellettuali. Sono ottime per le persone anemiche, per gli anziani, per i bambini, per i convalescenti, sono curative per le varici e le emorroidi, combattono i reumatismi cronici e l'invecchiamento della pelle e non dimentichiamo che sono di facile digestione.
In autunno ad Allumiere ogni anno viene promossa la castagna mediante la sagra della castagna e del pane giallo
Il sottobosco
I tartufi e funghi porcini sono prodotti spontanei, raccolti manualmente rispettando le norme regionali per la raccolta. Vengono consumati freschi, essiccati o sott'olio.
Vengono consumati con molti abbinamenti: sia con primi piatti, sia come accompagnamento di secondi piatti, sia sott'olio come antipasti.
Il territorio
Il vasto territorio di Allumiere (circa 7.000 ettari), è leader nella produzione di agricoltura e allevamento biologico.
L'enorme produzione di grano duro biologico ha reso possibile la realizzazione e commercializzazione del tradizionale pane giallo.
Il pane giallo di Allumiere viene cotto in forni a legna rispettando la tradizione medioevale e assicurando al prodotto un gusto unico. Questa particolaritàfa si che questo pane sia richiesto e commecializzato anche in America.